“Operazione Alta Moda”, l'indagine condotta dai Carabinieri di Tortona VIDEO

Base logistica nel tornonese, 22 denunciati.

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“Operazione Alta  Moda”

Questa mattina, alle ore 10.00, presso il Comando Provinciale Carabinieri di Alessandria, si è tenuta una conferenza stampa in cui sono stati resi noti i dettagli relativi all’indagine convenzionalmente denominata “Operazione Alta  Moda”, condotta dai militari della Compagnia Carabinieri di Tortona (Al) e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria, al vaglio della procura le indagini sul sodalizio criminale composto interamente da cittadini stranieri, dedito alla commissione di furti ed anche rapine ai danni di centri ed esercizi commerciali di tutto il nord Italia ed anche di Paesi esteri.

Base logistica nel tornonese

Si tratta di un sodalizio che lo stesso Tribunale del Riesame di Torino, alla luce delle copiose risultanze prodotte dai militari, ha indicato come una vera e propria organizzazione transnazionale, ben strutturata, con basi logistiche a Tortona ed a Castelnuovo Scrivia (AL), dedita, come detto, alla commissione di furti e rapine in danno di Outlet e centri commerciali di Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana ed anche di esercizi commerciali svizzeri.
Le indagini, avviate lo scorso mese di ottobre, allorquando l’attenzione dei Carabinieri tortonesi veniva attratta dal fatto che alcuni soggetti, tutti di nazionalità romena, sebbene tratti in arresto, in circostanze e luoghi apparentemente privi di qualsivoglia correlazione, in quanto responsabili di furti commessi in danno di centri commerciali del Nord Italia, nel corso dei processi ai quali sono stati sottoposti dinanzi ad AA.GG. diverse, hanno dichiarato stranamente di essere tutti dimoranti, ovvero hanno chiesto di poter fruire di eventuali benefici processuali, in abitazioni site tutte nel comune di Tortona.
Tale coincidenza, apparentemente insignificante, ha destato invece l’attenzione dei Carabinieri, poiché lasciava presagire la possibilità dell’esistenza di una vera e propria struttura criminale con basi o quanto meno sostegno logistico nell’area del Tortonese.
Infatti, l’osservazione del fenomeno nella sua interezza ha evidenziato come ogni reato perseguito non fosse da considerarsi a se stante bensì quale tessera di un vero e proprio “mosaico”, infatti quelli che a prima vista sembravano episodi isolati, come tanti che quotidianamente si verificano in tutto il Territorio Nazionale, erano in realtà opera di una stessa compagine abilmente organizzata, che pianificava con dovizia i “colpi”, il primo dei quali viene fatto risalire addirittura all’anno 2016, commesso proprio in danno di alcuni esercizi commerciali presenti all’interno dell’Outlet di Serravalle Scrivia.

La certosina analisi dei singoli episodi delittuosi, anche risalenti nel tempo e i mirati servizi disposti nei confronti dei soggetti ritenuti maggiormente di interesse, rivelavano ben presto la bontà dell’iniziale ipotesi investigativa.

Pertanto, le indagini dei militari tortonesi si sono caratterizzate nell’attuazione di protratti servizi di osservazione, pedinamenti e appostamenti, che spesso costringevano gli operanti a percorrere giornalmente centinaia di chilometri sulle “tracce” degli appartenenti all’organizzazione. Attività di per sé dispendiose e complesse, rese ancor più difficili dalle contromisure adottate dai malfattori, che, dando per scontato di essere nel mirino delle Forze di Polizia, effettuavano continui cambi di autovetture, spesso intestate a terzi di comodo e/o con targhe straniere, nonché improvvise e spregiudicate manovre di c.d. “contropedinamento”, volte ad eludere o ad accertare la sussistenza di attività d’indagine in corso nei loro confronti.

Tuttavia l’abilità e la tenacia dei militari impegnati in una diuturna e complessa attività di monitoraggio dei sospettati ha consentito di trarre in arresto, il 13 ottobre 2018, in flagranza di reato, A. R. C. e F. I. I., entrambi di nazionalità rumena, rispettivamente di 24 e 19 anni, bloccati a seguito dei furti commessi poco prima all’interno delle rivendite Nike, Guess, Tommy Hilfiger e Calvin Klein dell’Outlet di Serravalle Scrivia (Al).

Il 19 ottobre successivo, nel corso di un servizio di osservazione e pedinamento degli occupanti di un’autovettura Renault Laguna è stato appurato che il veicolo era in uso a due soggetti di sesso maschile dimoranti presso un’abitazione sita in Castelnuovo Scrivia, via Gramsci n. 9, ritenuta in uso agli appartenenti all’organizzazione criminale.

Lo stesso giorno, nel proseguo del servizio di pedinamento dei due occupanti dell’auto, che si aggiravano con fare sospetto in una zona residenziale ove vi erano diverse villette isolate nel verosimile intento di introdursi in una di esse, i Carabinieri di Tortona richiedevano l’intervento di personale in uniforme del Comando Stazione Carabinieri di Peschiera Borromeo (MI), che procedeva al controllo del veicolo identificando uno dei suoi due occupanti in D. A., nato in Romania il 19 febbraio 1986. Questi, risultato gravato, con le generalità di uno dei suoi numerosi alias, da ordine di carcerazione emesso nel 2013 dalla Procura della Repubblica di Treviso in quanto autore di diversi furti commessi in Veneto, veniva immediatamente tratto in arresto.
Nel proseguo degli estenuanti servizi di pedinamento nei confronti degli appartenenti al sodalizio criminale, il 24 novembre 2018 i Carabinieri di Tortona individuavano un gruppo composto da sette soggetti che, a bordo di due autovetture, nell’intento di reperire un idoneo obiettivo per la loro attività delittuosa, venivano seguiti sino a che, superato il confine del nostro Paese, si recavano in territorio svizzero. Nella circostanza, i militari attivavano immediatamente i colleghi della polizia elvetica che, subentrando ai Carabinieri – fermatisi in territorio italiano – nel pedinamento degli occupanti delle due auto, riuscivano a trarre in arresto, in flagranza di reato, N. S. e P.G. A., entrambi di nazionalità rumena, rispettivamente di 28 e 27 anni, resisi responsabili di furto ai danni di esercizi commerciali siti all’interno dell’Outlet di Mendrisio, nel distretto del Canton Ticino.

A seguito dei ripetuti colpi subiti, dai Carabinieri prima, dalla polizia elvetica poi, il 25 novembre successivo alcuni dei principali esponenti dell’organizzazione criminale ancora presenti nel nostro decidevano di far precipitosamente rientro in Romania, nel timore di essere essi stessi oggetto di provvedimenti restrittivi. A quel punto, i militari tortonesi che li tenevano d’occhio decidevano di intervenire, stante il fondato pericolo di fuga, procedendo d’iniziativa al loro fermo quali indiziati di delitto. Venivano quindi catturati: M. L. A., 30enne; I. F., 29enne e B. V. C., 25enne, tutti di nazionalità rumena, bloccati e sottoposti a fermo nella città di Padova.
Mentre M. e I., scarcerati e sottoposti all’obbligo di firma, ad un certo punto si davano alla fuga facendo perdere le loro tracce, B.V. C., scarcerata, faceva inizialmente rientro a Tortona, dalla madre, D. V., 49enne, rumena, organica al sodalizio criminale.

Le due donne decidevano di darsi anch’esse alla fuga, rientrando in Romania, ma costantemente tenute sotto controllo dagli investigatori, che ne appuravano l’intenzione di dileguarsi, nel mese di dicembre 2018 venivano bloccate e sottoposte a fermo di indiziato di delitto, venendo condotte entrambe in carcere.
Nel frattempo, il costante e protratto impegno investigativo dei Carabinieri della Compagnia di Tortona, ormai a conoscenza del modus operandi del gruppo criminale e dei comportamenti dei singoli suoi componenti, consentiva di localizzare i fuggitivi M. e I. che, dopo essere dapprima rientrati nel loro Paese, si erano successivamente recati in Inghilterra. Ancora una volta, grazie alle informazioni fornite ai colleghi britannici dai militari tortonesi, il 1° maggio scorso la polizia inglese riusciva a localizzare e trarre in arresto, in un’abitazione dello Yorkshire, M.L. A., in esecuzione del Mandato di Arresto Europeo emesso a suo carico dall’Autorità Giudiziaria alessandrina.

La struttura criminale

Le indagini hanno così permesso di ricostruire esattamente i ruoli ricoperti dai singoli appartenenti all’organizzazione, ciascuno dei quali aveva compiti ben definiti. A capo della struttura criminale, C. L., 34enne, che dalla Romania provvedeva a reclutare soggetti incensurati da impiegare per commettere i singoli furti, di volta in volta rimpiazzati con altri qualora scoperti e tratti in arresto. Egli, profondo conoscitore delle dinamiche criminali e stratega dell’organizzazione, forniva via whatsapp ai suoi “luogotenenti” in Italia, M. e I., tutte le informazioni sugli obiettivi da colpire.
Gli altri “associati” operanti nel nostro Paese avevano compiti diversi ma il medesimo preordinato illecito scopo: M. trasmetteva le direttive del capo e, unitamente a I., sovrintendeva alla commissione dei furti, preparando ai complici la merce da asportare in prossimità delle uscite di sicurezza degli esercizi commerciali ed assicurando, successivamente, la disponibilità di un parco auto di ben dieci autovetture, quasi tutte con targa straniera. B.e la madre D., avevano anch’esse ruoli attivi nella struttura criminale. Quest’ultima, residente in una casa del centro storico di Tortona, aveva funzioni di supporto logistico per conto dell’organizzazione: a favore dei vari soggetti che entravano nel nostro Paese, occupandosi del loro sostentamento anche dopo il loro eventuale arresto; ponendo a disposizione il suo alloggio, all’interno del quale, tra l’altro, veniva accuratamente imballata la refurtiva da spedire in Romania. Inoltre, ella aveva “affittato” una seconda abitazione, che fungeva da base ove sistemare a dormire i connazionali di volta in volta reclutati dal capo, da cui questi ultimi partivano per effettuare i loro raid e presso la quale facevano ritorno con la refurtiva. La figlia della donna, B.C., aveva invece compiti di instradare ed accompagnare sui luoghi dei furti gli ultimi arrivati, gli “apprendisti”, nonché quello di sovrintendere alla conduzione/gestione dell’appartamento di Castelnuovo Scrivia.

Nel complesso, l’operazione ALTA MODA, così denominata in relazione alla particolarità degli oggetti di interesse dei malfattori, le cui mire erano rivolte soprattutto verso l’abbigliamento di marca, ha permesso di individuare negli indagati i responsabili, a vario titolo, di ben ventuno differenti furti ed una rapina, con sottrazione di beni del valore complessivo di oltre 150mila euro a fronte di oltre 20mila euro, a cui ammonta il valore della merce recuperata e restituita ai legittimi proprietari.

Denunciate 22  persone

Le indagini:
-> cui hanno fornito positivo contributo anche le “Aree sicurezza” autostradali della Salt del Gruppo Gavio, di Autostrade per l’Italia nonché della proprietà e della vigilanza dell’Outlet di Serravalle Scrivia e del Gruppo Mediaworld;
-> nel corso delle quali sono state 22 le persone tratte in arresto in flagranza di reato o sottoposte a fermi di indiziato di delitto: 8, direttamente ad opera dei militari della Compagnia Carabinieri di Tortona; 14, in flagranza di reato, ad opera di altri comandi Arma e/o altre Forze di Polizia,

Numerosi i furti scoperti dai Carabinieri e riconducibili all’operato dell’organizzazione. Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti.

I reati contestati: furto pluriaggravato, continuato; ricettazione e favoreggiamento personale.

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