Seggiolini anti abbandono obbligatori da oggi, ma in pochissimi lo sanno

Ora chi non è in regola rischia multe salate e 5 punti in meno sulla patente.

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Seggiolini anti abbandono obbligatori da oggi, il Ministero dell’interno ha anticipato i tempi e con una circolare ieri ha comunicato l’entrata in vigore da oggi.

Seggiolini anti abbandono obbligatori da oggi

Sarebbero dovuti entrare in vigore il prossimo 6 marzo 2020, invece già da oggi, giovedì 7 novembre 2019 sono obbligatori. L’annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 6 novembre con una circolare del Ministero dell’interno che annunciava l’entrata in vigore della nuova legge.

Perché tanta fretta?

Il provvedimento, come detto, sarebbe dovuto entrare in vigore 120 giorni dopo la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale, il 6 marzo 2020 appunto, ma nella circolare ministeriale non si spiegano i motivi di tale urgenza che ha anticipato l’effettività della legge ad appena 15 giorni dopo la pubblicazione.

Per chi è obbligatorio

Il dispositivo è obbligatorio per chi trasporta bambini al di sotto dei 4 anni di età. Nel testo di legge sono espresse anche le modalità di installazione del dispositivo che può essere di serie già sul seggiolino oppure sul veicolo stesso, o in alternativa è possibile acquistarlo separatamente e installarlo. Il Ministero ha inoltre previsto nel dl fisco un incentivo di 30 euro per l’acquisto.

Richieste di sospensione

C’è però chi ne chiede la sospensione: “i cittadini non sono informati – dicono – aspettandosi l’entrata in vigore a marzo 2020”. Da più parti quindi si chiede che l’entrata in vigore venga posticipata per permettere a mamme, papà, nonni e chiunque trasporti i piccoli di potersi mettere in regola e acquistare il nuovo dispositivo. Inoltre sono in molti a dire che il mercato addirittura non sia pronto: i produttori non hanno avuto il tempo per mettere sul mercato dispositivi a norma di legge.

Cosa si rischia

Chi non è in regola fa in contro alle violazioni previste dall’articolo 172 del Codice della Strada e rischia ora una sanzione amministrativa da 81 a 326 euro (ridotto del 30% se il pagamento viene effettuato entro cinque giorni) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.

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