Premier Conte all’evento “Sindaci d’Italia” di Poste Italiane: “Piccoli Comuni sono una ricchezza”

Il messaggio del presidente Mattarella, le sollecitazioni di Anci nazionale, gli interventi dei ministri del Lavoro e dell'Economia.

Premier Conte all’evento “Sindaci d’Italia” di Poste Italiane: “Piccoli Comuni sono una ricchezza”
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Anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte insieme ai quasi 4mila sindaci dei piccoli Comuni italiani, questa mattina, lunedì 28 ottobre 2019, alla Nuvola di Roma, per l’evento di Poste Italiane “Sindaci d’Italia”, alla seconda edizione.

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Nel suo intervento, molto atteso, il premier ha ringraziato Poste Italiane per aver organizzato un evento così significativo, ma anche i quasi 4mila sindaci:

“Piccoli comuni, ma di grande importanza, depositari di una ricchezza infinita di storia e cultura, nei quali abitano oltre 10 milioni di italiani, di cui oltre 2 milioni di anziani e 1 milione di ragazzi under 15. Fra l’altro, il 92% delle produzione enogastronomiche sta nei piccoli comuni. È importante sottolineare il rischio spopolamento, ma queste realtà danno un forte contributo alla coesione del Paese e come Governo dobbiamo fare di più sul fronte infrastrutture e colmare il gap tecnologico per accelerare il processo di sviluppo di questi territori. Lo stato non deve più far cassa a spese dei Comuni. Le porte del Governo sono aperte: in questo senso, l’impegno di Poste Italiane diventa strategico, prezioso presidio della tutela e della coesione del Paese. I 10 obiettivi che avete annunciato e mantenuto sono la testimonianza della bontà della vostra presenza. Il raddoppio del titolo di Poste Italiane marcia di pari passo con le prassi socialmente responsabili”.

In apertura il messaggio del presidente Mattarella

La platea all’auditorium della Nuvola di Roma

I lavori, coordinati dal capo comunicazione di Poste Italiane, Paolo Iammateo, sono stati aperti da un messaggio del presidente Sergio Mattarella:

“In Italia i piccoli Comuni rappresentano la carta d’identità del Paese, questa ricchezza va tutelata. Questa è un’iniziativa fatta di progetti condivisi, in grado di tutelare comunità anche meno densamente popolate, aree interne e isolate, e consente di curare la salute dei territori. Quando si cresce insieme la Repubblica è più forte, si riducono le differenze, i servizi sono più validi”.

Poste Italiane in pillole

I numeri di Poste Italiane:

  • 11,9 miliardi di impatto sul Pil
  • 184 mila occupati
  • 7,5 miliardi di reddito di lavoro
  • 1,7 miliardi impatto su pubbliche amministrazioni
Matteo Del Fante, Ad di Poste Italiane

Tra i nuovi impegni, in primo piano il progetto di educazione a risparmio, oltre alla digitalizzazione dei pagamenti.

Il presidente nazionale di Anci

Centrale l’intervento del sindaco di Bari Antonio Decaro, presidente nazionale di Anci (Associazione nazionale Comuni italiani):

“La fascia tricolore testimonia l’impegno che ognuno di noi mette in campo per tenere unita la comunità. Ci aiuta nei momenti difficili a tenere insieme il Paese, da Nord a Sud. Questo incontro rappresenta una rinnovata sintonia, dopo qualche momento di difficoltà e di divisioni. Se siamo qui oggi, stiamo testimoniando la collaborazione di tanti piccoli Comuni con Poste Italiane. Impegno che Anci ha cercato con tenacia di tenere insieme grazie al contributo di Massimo Castelli che per Anci si occupa dei piccoli Comuni. I piccoli borghi hanno l’ambizione di cambiare il Paese. L’ufficio postale è un luogo di incontro, un presidio dello Stato che contribuisce anche ad aumentare la sicurezza. Ringrazio Poste Italiane perché avete preso un impegno e lo avete mantenuto: sono impegni, cari sindaci, che dovete rivendicare di fronte ai vostri cittadini… cose talvolta scontate per grandi centri ma non per i piccoli Comuni. E’ così che combattiamo lo spopolamento, per tutelare i beni culturali di questi Borghi, difendere il territorio dal dissesto idrogeologico, valorizzare le eccellenze agroalimentari”.

La conclusione di Decaro e la risposta del premier Conte

“I sindaci avvertono talvolta un senso di solitudine e di impotenza – ha aggiunto Decaro – i piccoli comuni non hanno i segretari generali che possono aiutarli nelle decisioni per superare la burocrazia. Liberiamo i sindaci: se sgraviamo gli amministratori locali liberiamo il territorio e il Paese. Quante volte avete pagato di tasca vostra i trasferimenti? Quante volte avete pagato di tasca vostra piccoli eventi dei vostri Comuni perché non ci sono risorse? Non è giusto rispetto alle identità ridicole che percepite. Presidente Conte questa è una battaglia di merito: c’è una proposta di 1.500 euro mese di indennità”.

Il premier Giuseppe Conte

A stretto giro, la risposta del premier Giuseppe Conte non s’è fatta attendere:

“A Decaro dico che raccogliamo il suo invito: quest’anno abbiamo un tavolo in coincidenza con la manovra economica per coordinarci meglio e raccogliere queste istanze. Chi si assume precise responsabilità giuridiche e amministrative deve avere una corrispondenza economica. Ma affronteremo anche il tema dei segretari comunali”.

L’intervento dei ministri del Lavoro e dell’Economia

Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali:

“Siamo l’Italia dei borghi, solo se investiamo nelle aree rurali difenderemo lo spopolamento. Con questa iniziativa diamo un supporto per mantenere viva l’Italia, plauso alle 7mila nuove assunzioni programmate da Poste Italiane. Ogni sfida si può affrontare con coraggio quando c’è interesse a migliorare i servizi del Paese, con fruttuosa collaborazione e sinergia sempre più stretta”.

Gli interventi in programma nella mattinata

Roberto Gualtieri, titolare del dicastero Economia e Finanze:

“Siete espressione di una straordinaria ricchezza, una realtà che vogliamo conoscere meglio e ascoltare. Sono d’accordo con la sollecitazione di Decaro sul tema delle indennità. Poste ha preso un impegno importante e lo ha mantenuto: grazie davvero. Non chiudere nessun ufficio nei piccoli Comuni non era semplice, aumenta i costi, ma sviluppa il territorio: un’operazione strategica e lungimirante che riconosce il ruolo degli enti locali. Per tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, i piccoli comuni sono una risorsa per tutto il Paese. Per un governo che si accinge a fare una manovra economica non è semplice far ripartire il Paese senza tagliare un euro agli enti locali, alla scuola, alla ricerca, alla sanità, cercando al contempo di ridurre il carico fiscale sul lavoro dipendente e di mettere al centro welfare e famiglie. I Comuni devono essere protagonisti anche della politica degli investimenti del Governo”.

La chiosa di Maria Bianca Farina

Maria Bianca Farina, presidente di Poste Italiane e Poste Vita

“Un’azienda più capillare è più vicina alle esigenze del Paese. Questa iniziativa è importante, un segnale di condivisione, di dialogo, di ricchezza e di unità. Poste Italiane è pronta a rafforzare il legame con i territori per migliorare intere gamme di servizi per un Paese che ha esigenze diverse. Nessuna azienda conosce l’Italia come Poste Italiane. Non chiedete cosa il vostro Paese possa fare per voi, ma chiedetevi cosa potete fare voi per il vostro Paese”.

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Il testo integrale del messaggio del Capo dello Stato

Le sempre più rapide trasformazioni economiche e sociali presentano rischi di varia natura per la qualità della vita delle popolazioni dei piccoli Comuni italiani, talvolta mettendo persino in discussione il loro equilibrio vitale.
E’ importante evitare isolamenti e abbandoni, è necessario prestare cura alla pluralità dei territori, alla varietà del patrimonio civile, culturale, ambientale.
Per questo accolgo con rinnovato interesse la seconda edizione dell’iniziativa che riunisce oggi, in progetti condivisi, una grande azienda come Poste Italiane e migliaia di sindaci di piccoli Comuni, sostenuti dalle loro associazioni, ANCI E UNCEM.
Una moderna infrastruttura di uomini e mezzi in grado di mettere in rete anche le comunità meno densamente popolate. L’impegno a mantenere i presidi essenziali nelle comunità più piccole, nelle aree interne, montane e insulari, è particolarmente meritorio e non risponde soltanto a un elementare dovere di unità nazionale, bensì consente di mettere a frutto risorse altrimenti abbandonate e infruttuose e di curare la salute dei territori, condizione di sviluppo sostenibile.
Quando si cresce insieme la Repubblica è più forte. Così come la comunità nazionale è più solida e coesa quando le diseguaglianze si riducono, quando la rete delle connessioni tra i suoi territori è più efficace. È quando i diritti dei cittadini e i servizi a loro accessibili rispondono davvero a un criterio di universalità che la Costituzione risulta applicata. Uno sforzo convergente di istituzioni, imprese, società civile, è indispensabile a questo scopo.
Assente da Roma per un impegno istituzionale, saluto quanti sono riuniti e, in particolare, Sindaci e gli altri amministratori locali, consapevole che questo è lo spirito che anima l’incontro di oggi.

 

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