Al via la XIII Edizione del premio Luisa Minazzi "Ambientalista dell'Anno"

A Casale Monferrato, 8 candidati, 8 storie, 8 testimonianze da tutta Italia di passione, coraggio e impegno a favore dell'ambiente e della legalità.

Al via la XIII Edizione del premio Luisa Minazzi "Ambientalista dell'Anno"
Pubblicato:
Aggiornato:

Al via la XIII Edizione del premio Luisa Minazzi “Ambientalista dell’Anno”. A Casale Monferrato, 8 candidati, 8 storie, 8 testimonianze da tutta Italia di passione, coraggio e impegno a favore dell’ambiente e della legalità.

Al via la XIII Edizione del premio Luisa Minazzi “Ambientalista dell’Anno”

Il premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno” ha fatto tredici: tante sono infatti le edizioni del riconoscimento a carattere nazionale promosso da Legambiente e La Nuova Ecologia insieme al Comitato organizzatore composto da numerose organizzazioni sociali e istituzioni di Casale Monferrato (AL), dove si terrà il prossimo 6 dicembre la cerimonia di consegna. Come in passato, anche quest’anno gli otto finalisti sono persone che s’impegnano, ciascuna a modo proprio, per il benessere della comunità, la diffusione del messaggio ambientale, l’innovazione d’impresa, la salvaguardia del territorio. Otto candidati che rappresentano, ciascuno, uno spaccato dell’Italia migliore, quella che lotta e si impegna in nome di valori alti e condivisi.

I candidati 2019

I candidati 2019, le cui votazioni si concluderanno nella giornata del 24 novembre, sono infatti Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha studiato con il suo gruppo di ricerca i rischi di neoplasie nella valle del Sacco, in Ciociaria, collegati al Lindano, un insetticida da anni bandito; lo spazio C.a.s.a., che a Frontignano di Ussita, zona terremotata nel cuore del Parco dei Monti Sibillini, ha dato vita ad una residenza creativa che punta a ricostruire le radici identitarie; Agitu Ideo Gudeta, che dalla natia Etiopia, dove ha affrontato una battaglia contro il land grabbing rischiando l’arresto, è giunta in Trentino e ha fondato una azienda agricola dove alleva, nonostante le difficoltà, splendide capre Mochena altrimenti destinate all’estinzione; Gerlando Iorio, che come incaricato del Ministro dell’Interno sta operando per contrastare i roghi dei rifiuti in Campania; Stefano Liberti, giornalista d’inchiesta e documentarista che con i suoi lavori lotta per risvegliare la consapevolezza dei cittadini; Franco Lorenzoni, pedagogista ed insegnante che con la Casa laboratorio di Cenci, da lui fondata, ha creato un modello educativo centrato sul dialogo fra le generazioni; i soci della Cartiera Pirinoli di Roccavione, nel Cuneese, che da lavoratori licenziati a seguito di un fallimento, si sono riuniti in una cooperativa orientandola verso l’economia circolare; Paola Francesca Rivaro, “la signora dei ghiacci”, che combatte in difesa del clima grazie anche alla ricerca compiuta in otto diverse spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross.

Gli otto candidati avranno modo di condividere la loro esperienza non soltanto nel corso della attesa cerimonia di consegna del Premio, in calendario venerdì 6 dicembre 2019 alle ore 16.30, nella Sala consiliare del Comune di Casale Monferrato, ma anche durante gli appuntamenti della terza edizione del Festival della Virtù Civica, che si terrà in città dal 2 al 6 dicembre.

Il Festival della Virtù Civica, nato da un’idea del Comitato organizzatore del Premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno” si propone infatti di valorizzare la presenza in Monferrato degli otto candidati al Premio, unitamente a decine di ospiti, fra esponenti della società civile, rappresentanti di enti locali, imprenditori, professionisti, giornalisti, artisti, formatori e comuni cittadini, che si distinguono per la loro attenzione all’ambiente e al prossimo.

“Qualcosa ci lega nel tempo ai finalisti che un’edizione dopo l’altra hanno partecipato al Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’anno – raccontano i coordinatori Marco Fratoddi e Vittorio Giordano – Ognuno di loro ci ha lasciato qualcosa e il rapporto prosegue ben oltre l’emozione della cerimonia conclusiva nella Sala consiliare di Casale Monferrato (Al). E adesso altre otto figure si aggiungono a questo lungo racconto dell’Italia che ci piace, quella che c’incoraggia a credere come impegnarsi nel proprio ambito di vita a favore dell’ambiente e del prossimo, mettendo a disposizione talento, competenze e buona volontà, produca cambiamenti che ristrutturano la comunità cui si appartiene. La primavera scorsa, inoltre, ci ha lasciato Gian Paolo Minazzi, fratello di Luisa e presidente del Comitato organizzatore: lui però, insieme a Luisa e a tutti coloro che sono mancati a Casale Monferrato per le conseguenze dell’esposizione all’amianto, rimane al nostro fianco in questo cammino di speranza”. E aggiungono: “Ci accompagneranno in questo viaggio, come sempre, il Comune di Casale Monferrato e il Parco del Po, alcune imprese sensibili e lungimiranti come Weleda, la media partnership de La Stampa – Tuttogreen e del bisettimanale Il Monferrato”.

Il Premio Luisa Minazzi – Ambientalista dell’Anno

Il Premio Ambientalista dell’anno è intitolato a Luisa Minazzi, l’attivista di Casale Monferrato che si è battuta a lungo per i diritti delle persone esposte all’amianto. Si articola in tre fasi:

Nomination. La giuria preliminare segnala i candidati (tre ciascuno); nel 2019 era composta da Rosy Battaglia (fondatrice di Cittadini reattivi), Paola Bolaffio (presidente di Giornalisti nell’erba), Roberto Giovannini (coordinatore del magazine Tuttogreen de La Stampa), Stefano Ciafani (presidente di Legambiente), Tessa Gelisio (conduttrice tv), Toni Mira (giornalista de L’Avvenire), Pippo Onufrio (direttore di Greenpeace), Paola Ramello (Amnesty international), Monica Triglia (giornalista).

Finalisti. Il Comitato organizzatore seleziona gli otto finalisti e assegna il proprio riconoscimento speciale. È formato da rappresentanti delle associazioni del Monferrato casalese: Avis, Afeva, CAI-Club Alpino Italiano, Scout Agesci, Auser, Equazione, Confraternita degli Stolti, Il Picchio, L’Albero di Valentina, Monferrato Oltre, Legambiente, con Comune di Casale Monferrato e Ente di gestione delle Aree Protette del Po vercellese-alessandrino.

Voto popolare. Basta esprimere entro il 24 novembre la propria preferenza tramite il sito www.premioluisaminazzi.it; la scheda è disponibile anche sui numeri di ottobre e novembre del mensile La Nuova Ecologia. I cittadini di Casale Monferrato e altre località nel Parco del Po potranno votare anche attraverso le urne collocate in diversi luoghi pubblici.

Premiazione. Si terrà venerdì 6 dicembre (ore 16.30) presso la Sala consiliare del Comune di Casale Monferrato a conclusione del Festival della virtù civica (dal 2 al 6 dicembre).

INFO: segreteria@premioluisaminazzi.it, segreteria@festivalvirtucivica.it
www.festivalvirtucivica.it
www.premioluisaminazzi.it
Facebook @premioluisaminazzi

I candidati e tutte le motivazioni

I CANDIDATI AL PREMIO LUISA MINAZZI – AMBIENTALISTA DELL’ANNO
(le motivazioni di candidatura riportate sono estratte dal sito www.premioluisaminazzi.it)

MARGHERITA EUFEMI
Serrone (Fr), 1959
Le comunità lungo il Sacco, in Ciociaria, la chimica ce l’hanno nel sangue. Ancora oggi infatti, a quasi vent’anni dalla messa al bando del Lindano, le tracce di questo insetticida prodotto a suo tempo nella vicina zona industriale di Colleferro si riscontrano nelle acque del fiume e nei monitoraggi sanitari della popolazione. In prima fila nel rivelare gli effetti citossici di questa molecola è Margherita Eufemi, docente presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche della Sapienza di Roma, che ha evidenziato insieme al suo gruppo di ricerca, tramite uno studio sui meccanismi molecolari, le interferenze che questa sostanza produce nelle cellule umane accelerando l’evoluzione delle neoplasie. Sosteniamola insieme alla richiesta di bonifiche nelle tante zone d’Italia avvelenate dal vecchio modello industriale!

SPAZIO C.A.S.A.
Frontignano di Ussita (Mc), 2017
Siamo a Frontignano di Ussita (MC), una frazione a 1.350 metri nel cuore del Parco dei Monti Sibillini. Qui, dove la terra tre anni fa ha iniziato a tremare (e continua a farlo) prende vita uno spazio che ospita residenze creative per affiancare alla ricostruzione materiale una immateriale, identitaria, culturale. Ad animare lo spazio C.A.S.A., acronimo di “Cosa Accade Se Abitiamo”, è un’associazione fondata da alcuni ragazzi che proprio tre anni fa su questo territorio si sono incontrati e ritrovati (Chiara, Patrizia, Roberto, Christian, Marta, Federica e Mauro). L’obiettivo? Creare un punto di vicinanza, supporto e condivisione di quotidianità con la popolazione residente ma anche per coloro che vogliano contribuire alla ripresa di un Appennino ferito ma presente, tramite progetti di sviluppo, condivisione di conoscenze e produzioni artistiche. Un centro culturale, insomma, all’insegna anche del turismo responsabile e della sostenibilità ambientale, finanziato sia dagli organizzatori, sia grazie a libere donazioni di chi lo attraversa. Vogliamo andarli a trovare? Intanto votiamoli!

AGITU IDEO GUDETA
Addis Abeba (Etiopia), 1978
Dall’Etiopia al Trentino, due posti lontani eppure uniti dal filo della passione. Quella di Agitu Ideo Gudeta che alcuni anni fa ha recuperato un terreno in abbandono e ha deciso di allevare un gregge delle splendide capre Mochena, altrimenti destinate all’estinzione. Un’impresa non facile, costata ad Agitu anche minacce di morte di chiara impronta razziale. Ma Agitu non molla: in Italia è arrivata a 18 anni per studiare Sociologia all’università di Trento, tornata in Etiopia è dovuta fuggire nel 2010 per le minacce di arresto da parte del governo visto il suo impegno contro il fenomeno del “land grabbing”, vale a dire l’accaparramento di terre da parte di multinazionali senza scrupoli a danno degli agricoltori locali. Oggi Agitu si è ricostruita una vita avviando un’impresa che si chiama non a caso “La capra felice” e che produce formaggi prelibati a Frassilongo (Tm), nella valle dei Mocheni, recuperando gli antichi saperi nell’allevamento che aveva appreso dai nonni. Votarla è un atto d’amore verso chi, come lei, si dedica alla valorizzazione del suolo nel segno della sostenibilità, del rispetto per gli ecosistemi, della produzione di cibo autentico.

GERLANDO IORIO
Casagiove (CE), 1962
Senso dello Stato e amore per la giustizia: sono i poli che orientano il lavoro di Gerlando Iorio. Come incaricato del Ministro dell’Interno gli è stata affidata una missione in prima linea: contrastare i roghi dei rifiuti in Campania. Oltre 60 le operazioni interforze attuate dalla Cabina di regia che coordina applicando un nuovo modello di collaborazione tra le Forze dell’Ordine, la Polizia metropolitana, provinciale, locale e l’Esercito che ha portato a decine di denunce, sequestri e sanzioni. Ma i fuochi continuano, non solo in Campania. Ecco perché è stato chiamato a partecipare all’attuazione del Piano d’azione governativo per il contrasto dei roghi finalizzato a prevenire, monitorare e risanare i territori colpiti dal fenomeno. Votiamolo per spegnere la fiamma dell’inciviltà!

STEFANO LIBERTI
Roma, 1974
Un’inchiesta dopo l’altra Stefano Liberti lancia un potente j’accuse alle lobby che minano futuro della Terra. E lo fa con lo stile graffiante ed incisivo del giornalista indipendente, che contraddistingue il suo lavoro da saggista e documentarista: basti pensare a volumi come “Land grabbing, Come il mercato delle terre crea il nuovo colonialismo” e al recentissimo “Il grande carrello, Chi decide cosa mangiamo”, scritto con Fabio Ciconte. O ancora al video “Mare chiuso”, girato insieme ad Andrea Segre, sul dramma dei profughi dalla Libia del 2010 e infine al lungometraggio “Soyalism” sul business globale della soia, al fianco di Enrico Parenti. Non avremmo bisogno di altri giornalisti così per risvegliare la consapevolezza e produrre cambiamento? Diciamolo con un voto ;-)

FRANCO LORENZONI
Roma, 1954
Valorizzare le elaborazioni spiazzanti, poetiche e a volte provocatorie dei bambini, esplorare insieme a loro la realtà per interpretarla con occhi nuovi. Mettere l’ambiente al centro dei processi di apprendimento. La pedagogia di Franco Lorenzoni rappresenta un punto di riferimento assoluto nel campo dell’innovazione educativa. La sua esperienza ruota intorno alla scuola primaria di Giove (Tr), dove insegna da molti anni. Ma a lui si deve anche la fondazione, nel 1980, della Casa laboratorio di Cenci, sempre da quelle parti, un villaggio educativo nel quale l’ipotesi di una scuola diversa, centrata sul dialogo fra le generazioni, diventa realtà. Averlo con noi è un’occasione preziosa, votarlo significa guardare verso un futuro più umano.

I SOCI DELLA CARTIERA PIRINOLI
Roccavione (Cn), 2015
La Pirinoli produce carta per imballaggi dal 1872, all’inizio del 2000 è tra le prime 10 in Europa. Ma nel 2012 la nuova proprietà non ottiene i ritorni sperati, licenzia i 154 lavoratori e dichiara fallimento. Alcuni dipendenti però non ci stanno. E decidono, dopo un lungo presidio, di rilevare l’azienda tramite una cooperativa orientandola verso l’economia circolare. Così nel 2015 la produzione riprende con performance encomiabili: l’acqua si recupera per il 95% dal ciclo produttivo, l’elettricità deriva da un impianto di cogenerazione che immette in rete 24.000 KW al giorno, il 100% dei fanghi di depurazione si riutilizza, oltre l’80% delle fibre proviene dalla differenziata. E il fatturato raggiunge i 36 milioni. Votiamoli tutti e 75 i soci che hanno puntato sulla sostenibilità!

PAOLA FRANCESCA RIVARO
Novi Ligure (Al), 1965
Per tutti è “la signora dei ghiacci”, un appellativo che Paola Francesca Rivaro, professore associato al Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Genova, dove insegna oceanografia chimica e chimica dell’ambiente, si è guadagnata con la partecipazione a ben otto spedizioni in Antartide, nel Mare di Ross, per studiare le regole che governano un territorio ancora incontaminato. Ed è lì, sotto quella coltre di ghiaccio, solo apparentemente lontana, che Paola ha colto il riflesso effimero di questo nostro Pianeta, sfruttato e bistrattato. Un destino cui la Rivaro non si rassegna: votarla significa sostenere la ricerca in difesa del clima e degli ambienti più delicati del nostro pianeta.

VAI ALLA HOME PAGE E LEGGI LE ALTRE NOTIZIE

Seguici sui nostri canali